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Rispetto delle regole e pensiero critico

Due percorsi interdisciplinari per gli studenti, in collaborazione con l’associazione TeLa

 
 
MODENA (MO) – Sviluppare il pensiero critico negli studenti, il rispetto delle regole, la consapevolezza di essere parte di una società: l’offerta formativa dell’Istituto professionale Cattaneo-Deledda si è arricchita di un nuovo percorso interdisciplinare, che ha raccolto un apprezzamento pieno da parte di studenti, docenti e tutte le componenti della comunità scolastica.
 
Sono due i percorsi realizzati da gennaio in poi, guidati dalla referente d’istituto del Progetto Legalità prof. Venera Fasone in collaborazione con TeLa - Teatro Laboratorio APS, associazione di promozione sociale con sede a Formigine che offre esperienze di aggregazione diffondendo la cultura del teatro sociale, del gioco e dei linguaggi espressivi come motore di incontro e crescita, apprendimento e inclusione.
 
Il primo percorso, “TG ti Giudico”, ha coinvolto le classi Quarte dell’Indirizzo Commerciale: nel corso dei quattro incontri tenuti a scuola assieme alla presidente dell’associazione Chiara Tomasoni, gli studenti hanno approfondito temi legati all’educazione alla legalità, arrivando alla produzione finale di un video che, riprendendo notizie di attualità raccontate in forma di Telegiornale, ha spinto i ragazzi a confrontarsi tra loro e a mettere in atto una narrazione dei fatti attraverso una lettura sorretta da un senso critico maturo e oggettivo.
 
Il secondo percorso, “RegoliAmoCi”, ha visto invece impegnate tutte le classi Seconde dell’istituto Cattaneo-Deledda guidate da Emanuela Accardo Calabria, avvocato del Foro di Brescia e membro dell’associazione TeLa. Insieme, grazie anche al supporto di alcune giovani collaboratrici dell’associazione, hanno affrontato il tema del rispetto delle regole attraverso la simulazione di un processo in un’aula di tribunale. L’attività proposta - basata sulla conversazione e riflessione, sul gioco e sulla ludica rappresentazione dell’iter processuale - ha visto mettere in campo anche le pratiche dell’improvvisazione teatrale, la drammatizzazione e la costruzione di una storia in piccoli gruppi, a seguito della risoluzione di un caso penale realmente accaduto.
 
Nella foto in allegato:
 
La dirigente Alessandra Zoppello, prima a sinistra, con le referenti del progetto, Chiara Tomasoni, Emanuela Accardo Calabria e Venera Fasone.

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